martedì 26 maggio 2020
Vicinitudini 3 - riflessione a margine
Tra le esperienze fatte in questi mesi di quarantena forzata, quella di Vicinitudini è stata tra le più importanti e le più belle. Ho iniziato a pensarci dopo i primi 20 giorni di blocco, volevo un momento in cui gli alunni, al di là del tempo scolastico, potessero condividere qualcosa di loro, una frase, un pensiero, un racconto oppure una canzone, un video ma anche restare lì solo ad ascoltare gli altri, per sentire come alcune parole ci accomunassero e ci accompagnassero in quei giorni (che già adesso sembrano così lontani). Sono stati 26 incontri (dal 31 marzo al 20 maggio) divisi tra le due classi III e la I, ognuno diverso, ognuno con uno spunto di riflessione e con la sua dose di passione, lacrime, sorrisi, ognuno da togliere il fiato, lasciando che i pensieri fluissero, tesi all'ascolto dell'altro.
Un modo per essere vicini oltre la distanza, un modo per superare la solitudine di quei giorni e sentirsi parte di un tutto, di una comunità che prosegue, in altro modo, l'incontro, lo scambio. Un fiorire dal buio dei pensieri e dell'umore, provando ad uscire allo scoperto per ritrovarci attraverso le parole.
Ora che il lungo periodo di chiusura, di clausura è finito, abbiamo anche terminato con i nostri incontri di piccoli gruppi sul far della sera: ora c'è la possibilità di vedere gli amici, i congiunti, di uscire, ed il ruolo ritagliato da quegli incontri non serve più. Di questi due mesi di parole mi restano tante istantanee nella memoria, tante parole difficili da riassumere in poche righe, così come la paura e la gioia, l'ansia e l'improvviso dolore, il sorriso amico, il suono del piano, della chitarra, del silenzio.
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GRAZIE Professore
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