mercoledì 22 maggio 2019

Lo squarcio



È il vento che apre visioni
di cieli tersi, verdi colline
oltre quel davanzale e parole
che non sai più dire.

E ci provi, ci provi testardo
nelle pagine di diari che butterai,
tra le lacrime di un dialogo smarrito
di figli e moglie che non sanno,
non sanno di questo squarcio,
del vuoto che si apre alla caduta,
del vento che non sorregge, più.

La casa-tana ti accoglie più dentro,
ancora di più, nel cuore della terra,
giù, fino in fondo...

* * *

Nel cuore della terra
il giardino, tra la pioggia
spostando le pietre a far ordine
- squadrare l'aiuola, tagliare
un ramo, strappare radici -
senza crederci più, senza più
voglia, aspettando che smetta
quest'acqua che scende sul collo
negli occhi, e t'intride le gambe
la schiena la pelle. E neppure
la parola, questa parola che ancora
ripeti testardo ti salva: il cambiamento
non cambierà i tuoi giorni...

* * *