ADM – PAZ chiude. Non è una notizia, tante altre
associazioni chiudono, ma è un fatto e di questo fatto, così come è avvenuto in
questi anni, dall’agosto 2012, quando siamo nati, più di dieci anni fa,
voglio dare conto a chi ci ha seguito e ci segue ancora, a chi ci ha
apprezzato, a chi ha percorso con noi un pezzo di cammino. ADM – PAZ chiude: le
motivazioni sono varie, e forse per ognuno di noi PAZ possono essere
diverse. Io dirò le mie, gli altri, se vorranno, aggiungeranno le loro.
Le motivazioni principali sono due: la prima è che quello
che era il nostro compito, quello che volevamo fare quando abbiamo iniziato,
ridare importanza e valore al Parco di Montereale, a questo polmone verde nel
centro della città, è stato in fondo raggiunto, al di là delle nostre
iniziative. Nel tempo abbiamo discusso e anche collaborato come associazione
con tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite nel corso degli
anni, cercando di portare avanti quella che era la nostra idea: l’idea della cura,
l’idea del bello naturale, l’idea del dialogo, del confronto e del contatto con
le persone, l’idea di ponti da costruire, idee intorno a cui incontrarsi,
diritti da difendere. Bene, questo credo sia stato raggiunto, e allora, se è
stato raggiunto, non c’è più bisogno dei PAZ che si occupino del parco di
Montereale. Nell’ultimo intervento compiuto dal Comune abbiamo chiesto che
venisse “salvato” il giardino sotto i tigli, non tanto per recuperare le
piante, quanto l’idea che ci aveva spinto a farlo. Nostro compito d’altra parte
non era quello di sostituirci al Comune, ma soltanto di mettere in evidenza
alcune mancanze, proporre, invitare, spingere a. E questo, ripeto, credo sia
stato raggiunto.
La seconda motivazione è quella per me più importante ed è
quella anche più dolorosa. è
mancato un ricambio generazionale, qualcuno che ci affiancasse e sostituisse. Quando siamo
nati l’idea di base era spingere col nostro esempio altri a seguirci, a
occuparsi del bene comune. Tra le finalità dei PAZ c’era anche “formare una
coscienza civile, sociale, ecologista e solidale”, e in alcune occasioni è
sembrato che questo fine fosse raggiunto, siamo anche riusciti a collaborare, a
fare cose belle ma un vero e proprio ricambio non c’è stato ed è questa forse
la mancanza maggiore, il tarlo che sento più fortemente. Insomma l’idea dei
nostri manifesti, “di educare alla cura di ciò che ci circonda, del prendersi
cura delle cose semplici, indifese, di luoghi abbandonati che tornano a vivere,
ad aprirsi, a respirare, solo per la necessaria condivisione di compiti, di
azioni fattive per noi stessi”, ad un certo punto non mi è più bastata, la
condivisione solo tra noi non è stata più sufficiente per continuare.
Per cui venendo meno ad un certo punto le forze, è venuta meno anche la voglia
di andare avanti. Perché quello che era cominciato come un desiderio di bene
comune, di partecipazione è diventato altro: è diventato “dovere”, ed
ovviamente quando ciò che era un sentimento di bellezza e di piacere diventa dovere
e si fa con fatica anche fisica, perde di senso.
Ciò non significa venir meno a quello che è stato al tempo, ed
è, l’ideale che ci ha guidato e cioè la cura del bene comune. Ci ritroveremo in
altri luoghi, tempi, occasioni. Saremo pronti a intervenire con l’azione
soprattutto, più che con le parole, perché in fondo noi non siamo cambiati, il
tempo passato ci può avere indebolito, ma non ci ha certamente sconfitti. Il
tempo passato può aver aumentato i nostri acciacchi: le ginocchia che
scricchiolano, il collo che fa male; il tempo passato può aver mutato il
sentimento per quelle che sono poi le nostre vite, i nostri dolori, le nostre
paure ma ci siamo ancora. Se ci sarà bisogno.
ADM – PAZ si scioglie ma non si scioglie l’idea che è stata
alla base della nascita della nostra associazione (il sol dell’avvenire,
direbbe Moretti). Resta traccia nel sito e su facebook. Un grazie a tutti quelli che ci hanno accompagnato. Non posso
citare tutti i nostri compagni di viaggio, che sono stati tanti, perché potrei
dimenticare qualcuno. Vi voglio bene. Ciao.