Insonnia / insania
Da notti insonni, passate a camminare tra le stanze che assumono forme strane, risalgono grumi duri che il tempo non ha sciolto, il viso, i nomi, finanche le parole e quel modo di inclinare il viso che ogni tanto ripeto anch’io.
Ci sono cose nascoste che aspettano quiete di riapparire, quando le difese del giorno vengono meno, nascoste tra le pieghe della notte, tra le onde, le ombre dei mobili d’improvviso diversi.
La cura
La cura dei figli, dei cari, allontana il passato. E’ il presente che urla, che piange che mi chiede presenza attenta e vigile. Pressante.
Quando riposi, riposo anch’io, quando giochi sono qui.
È questo il tempo che vivo.
Sogni / sonni
Ci sono sogni da cui risalgo con l’affanno, come un naufrago sommerso dalle onde. Annaspo. Parlano di me, delle mie paure, accampano ragioni chiedendo i motivi delle assenze, delle dimenticanze. Risalgo senza fiato alla luce.
Ci sono giorni
Ci sono giorni che ricordo tutto, tutto il sole e quel tremore che accompagnava lo stare con te.
Ma non è solo questo, c’è anche il gesto, lo sfiorare prima della sera, lo sfiorire del viso, e su tutto il tuo sorriso…
Ci sono giorni che piango ma non è dolore, è turbamento mentre aspetto il bagliore che sempre porti con te, l’orrore di una vita che manca, la mano stanca che si abbandona…
Ci sono giorni in cui non ci sei, nel riso, nei gesti, nell’esserci di altri intorno a me, no, non ci sei, disperso il tuo viso, annegato nel sangue dentro me.
Esilio
L’esule nel mondo.
Esulta l’esule di non essere in patria?
Esilio dell’isolato.
Esule, isola nel mondo.
«Sono un’isola nel cuore del mondo, tutto è in me, niente è fuori di me. Cielo e mare i limiti del mio essere…». Ripete l’esule.
Memoria
Strana cosa la memoria. Nello sforzo di ricordare i particolari del viso perdo l’insieme. Ricordo i momenti, ogni momento passato insieme, ma tendo a dimenticare il tuo viso. Ancora provo dolore, lo sai? Una stretta del cuore il tuo nome. La risata cristallina. Gli occhi.
Non ricordo.
Mi sforzo ma non ricordo. A chi mi chiede il tuo nome rispondo cercandolo nei meandri della mente: gli incontri, le telefonate, ma non ricordo il nome.
Mi sforzo di collegarlo alla rubrica della mente, ci giro intorno…
La sera, nel letto, un lampo, il cognome. Lo associo a nomi diversi ma nessuno è il tuo, lo so.
Solo alla fine, sul far della sera, tutto coincide. Ecco, sei tu.
Attimi
Vorrei avere il tempo di vivere tutti gli attimi della vita dei miei figli: tenere Matteo mentre ha la tosse e non riesce a dormire, intanto che seguo Michele nei compiti; leggere un libro a Giulio mentre ascolto una storia di Michele; giocare con Matteo mentre porto in piscina Giulio e Michele.
Perdita
Senso di perdita irrimediabile. Illuse le mani si aggrappano alla memoria. Non regge il peso, tutto cade.
Ho lasciato rami nel transitare, linee spezzate, fogli recisi, lenti passi insensibili al fare che calpestano ignari fiordalisi ai margini di un prato. Nel passare ho guardato solo avanti, la crisi del perdere, l’idea del bruciare tutto anche la cenere dei visi dopo il bivacco. Rimangono fili, accennati da un ago che cuce l’ordito, bianchi, ardenti, sottili come colori sperduti tra luce, come vertigini, rifugi, asili, come la stella che brilla, riluce.
Mi accorgo da piccoli indizi dei cambiamenti, inizio, forse, nell’imminenza dei miei 40 anni, di una nuova stagione della mia vita, non migliore né peggiore, solo diversa.
Annoto qui, il diario degli in(d)izi della vita nuova.
Mercato
Pervasività dell’economico, ogni cosa nel segno del mercato. Lo chiamano sviluppo… ma di cosa?
La tecnica confonde mezzi e fini, passioni tristi dominano cuori. Quale sviluppo senza più parole?
Imparare: il dono. Imparare: domande. Imparare: gli eventi. Scoprire dell’inutile l’utile.
di vino, dalla notte, il sesso eretto
a sollevare il mondo, l'idea
che tutto sia mercato, marcata
la distanza - come un cane - tra utile
e disutile, il cerchio che si chiude
a separare il dono dal profitto
- il prezzo da pagare è troppo alto?
Svenduta la materia del ricordo,
il nostro corpo finanche i nostri
cuori, mancati all'incontro se non scontro,
rabbia, oscenità...
Pervade i nostri sogni di realtà.
Corpo
Il corpo porta i segni degli anni, macchie, cicatrici, ferite, se pure io non sento gli anni è il corpo che ricorda la mia età, mi avverte con un sibilo, un dolore improvviso, è il corpo che mi avvisa dello scorrere del tempo.
Esserci
Nel sogno piangi, ti abbraccio piano, dico che non è niente; tu, ancora, domandi, parli di mostri che cercano di afferrarti… ti cullo e ti addormenti, tranquillo.
Carne
della mia carne,
sangue
del mio sangue,
ossa
delle mie ossa…
(2007-2008)