perduto l'intero, mi restano frammenti,
frammenti di te, del tuo viso, frammenti di memoria,
e cose, oggetti che rigiro tra le mani, raddrizzo e capovolgo
cercando il possibile dal vuoto della mente,
cercando il senso, un gesto, una voce che non riempie,
no, non riempie, il messaggio, la parola "senti", che ripeti,
ed io ascolto, ma resto vuoto, dentro, e quel vuoto,
lo sai, sì, lo sai anche tu, ingoia tutto, le cose fatte,
i sorrisi, il lavoro quotidiano, il mare, i sogni, gli abbracci,
e l'amuleto che porto, questo anello che giro tra le mani,
tra i pensieri, in tondo, in questo cielo azzurro
o tra le carte sporche di una scalinata abbandonata,
di fretta, sempre di fretta, per riempirlo quel vuoto,
l'angoscia del silenzio, dello schermo che riflette le paure,
no, non riempie, il messaggio, la parola "senti", che ripeti,
ed io ascolto, ma resto vuoto, dentro, e quel vuoto,
lo sai, sì, lo sai anche tu, ingoia tutto, le cose fatte,
i sorrisi, il lavoro quotidiano, il mare, i sogni, gli abbracci,
e l'amuleto che porto, questo anello che giro tra le mani,
tra i pensieri, in tondo, in questo cielo azzurro
o tra le carte sporche di una scalinata abbandonata,
di fretta, sempre di fretta, per riempirlo quel vuoto,
l'angoscia del silenzio, dello schermo che riflette le paure,
che riflette il mio viso e la nebbia che ci avvolge,
e niente, niente resta oltre questo, questo nulla,
questa paura, questo pianto, questo oggetto
che non vuol dire altro, se non l'eco di me nella stanza...
"Sono stanca", mi ripeti.
"Sono stanca", mi ripeti.
Io, come sempre, non rispondo.