martedì 4 novembre 2014

Nella notte



Una voce nella notte. Una stanza spoglia. Un registratore con dolci toni femminili (fantasma / fantasima / apparizione / madonna) risponde alla voce maschile: 

1) Una luce fagocita lenta le stelle e quei giorni scompaiono pigri nella memoria 
"Che giorno perfetto, così, che splendido giorno perfetto. Bruciata la materia della storia e il suo ricordo, disperso nell'acqua dove non restano che residui, rottami, il resto di una vita...". 

2) Perché ora ti sento qui, profondamente, nel ventre, che ti muovi dentro e tutto trascini con te come in un gorgo. 
"E' il vizio antico della memoria che torna e reclama per le tue dimenticanze, richiede un valore alle assenze, le incompiute azioni, il bacio mancato nella penombra degli occhi. Macina, macina, macina quella polvere, i fogli bagnati, i segnali mancati, le mani deluse... 

3) Non c'è niente e nessuno in queste pagine (nessuno bussa, nessuno invoca...), nessuno che sappia ancora com'era, lontano il bagliore, auto veloci e la pioggia che scorre leggera sui vetri. 
"No, non c'è più nessuno, lo sai, neanche io, neanche tu. E tutte le menzogne reclamano una verità e tutte le fughe una resa, l'ora dell'ultimo rigo in fondo alla pagina, la trave fondante, l'avanzo di noi, la macchia d'inchiostro caduta sul tavolo, il pezzo di legno che danza sull'acqua...". 

4) E' la notte che penetra a fondo nel giorno, volti smagriti, smarriti i nomi, nel vento: il libro bianco della memoria. 
" Bianco, irreale... Qui ha inizio la vita nuova o quella antica verniciata di fresco, ma dietro? Vecchi segni, incrostazioni, la macchia d'umido che non è mai andata via..."

(Voce) Sì, sì, lo so. Ma è che d'improvviso mi manchi, mentre cerco le tue ceneri stanche tra questi visi anonimi in mezzo a cui giro a vuoto nella ricerca disperata di ciò che era.. 
Ma cos'era, cos'era? 
Sì, sì, lo confesso, non è te che ricerco guardando nomi e lumini tra il caldo che inghiotte ogni odore, ogni speranza che sia fresco questo giorno, la penombra di te smarrita nell'oggi...
Sì, è vero, non è il presente ma nemmeno il ricordo di ieri che scavo tra volti stranieri, nomi, vite, speranze deluse («sarai sempre nei nostri cuori»). Ma Dante, e Shine, il capitano e il fuochista, dove sono finiti? Solo le parole che vivevo , la radice del sorriso nascosto di te, a cui ancora tendo anelante la vita perduta... 
Un urto, qualcosa che brucia nel sangue, il freddo che assale. Ma qui è un'altra vita, un altro luogo. 
Sì, sì, d'accordo, passo a passo, anche se non rispondi ed io non chiamo, nel vuoto, il rumore come un cancro che corrode, e rode, rode il cuore e più niente rimane, se non l'errore, il mentire, la paura. 
Sì. è così, il perdersi, tra queste tombe in fondo al mare dove non ci sei, oramai naufragata dentro me. 

(1999)