giovedì 15 agosto 2019

Ripete lento sempre uguale



Ripete lento sempre uguale
mare mare e lei seduta nel verde
ascoltava senza guardare mare mare
come in attesa, di cosa poi,
l'odore del cibo dalla cucina buia,
le mani invecchiate di nonna,
le rughe solcavano il viso come onde,
mare mare, forse del vento che no,
non arrivava, l'aria era immobile,
solo a tratti un suono lontano
mare mare, il cibo portato sulla tavola
di pietra, il pozzo, le mura, scalavo
alberi, angoli, l'adolescenza, vertigini
del nuovo, di ciò che aspettavo, anelavo
la voce di qualcuno, che gridava
mare mare, parole senza senso
sulla vita che fuggiva, dagli occhi,
cosa ancora, cosa se non il mare
e un gabbiano che stride...

13 luglio 2019

mercoledì 22 maggio 2019

Lo squarcio



È il vento che apre visioni
di cieli tersi, verdi colline
oltre quel davanzale e parole
che non sai più dire.

E ci provi, ci provi testardo
nelle pagine di diari che butterai,
tra le lacrime di un dialogo smarrito
di figli e moglie che non sanno,
non sanno di questo squarcio,
del vuoto che si apre alla caduta,
del vento che non sorregge, più.

La casa-tana ti accoglie più dentro,
ancora di più, nel cuore della terra,
giù, fino in fondo...

* * *

Nel cuore della terra
il giardino, tra la pioggia
spostando le pietre a far ordine
- squadrare l'aiuola, tagliare
un ramo, strappare radici -
senza crederci più, senza più
voglia, aspettando che smetta
quest'acqua che scende sul collo
negli occhi, e t'intride le gambe
la schiena la pelle. E neppure
la parola, questa parola che ancora
ripeti testardo ti salva: il cambiamento
non cambierà i tuoi giorni...

* * *