martedì 17 ottobre 2023

Fragile





                                            A P., a me


Cammino per strada e traballo,
un soffio di vento, un cane che passa,
mi piego precario col peso che porto
(uno zaino, un libro, solo la spesa)
ma è altro che preme, che urge,
le lacrime, il groppo, quel senso dl nulla
che il soffio del vento si porta
lontano, come una foglia.

È vetro sottile la pelle,
si frange, si lacera, scoppia
nel debole corpo che porto,
- che porta, sopporta i pensieri,
passato e presente, pesante
quel peso mi spossa, un fiume,
un fiume che erode la terra.

Mi appoggio alla ringhiera,
fragile, di ferro rugginoso,
che almeno lei non cada,
non ceda la speranza di un figlio, 
non ceda l'amore di un padre.








1 commento: