martedì 20 agosto 2024

Note minimali per viaggiatori a piedi – Cilento

 



Mi piace spostarmi a piedi nei luoghi visitati, specialmente in quelli dove sono di casa, in cui ho una assiduità di presenza di cinquant’anni. I sentieri qui indicati sono minimali, tracce vissute in diversi anni in bici o a piedi e fanno riferimento all’ultimo soggiorno, dal 12 al 17 agosto 2024. Non porto strumenti con me, e quindi le distanze sono indicative. Ogni percorso ha lo stesso punto di partenza e di arrivo (il Parco delle Acacie della zona Lago), così come, indicativamente, lo stesso orario di partenza, le 14,30. È da sempre che ho scelto questo orario per gli spostamenti, sia in bici che a piedi, quando sono in vacanza; mi ha permesso di spostarmi con più tranquillità quando i figli erano piccoli (l’ora del riposino) ed anche ora, pur se solo, ho mantenuto l’orario. Non è consigliabile, probabilmente, e non solo in periodo di cambiamenti climatici, per il forte caldo. Comunque, attrezzato di borraccia, cappellino e asciugamani bagnata ho percorso in 6 giorni sei sentieri di diversa lunghezza e difficoltà. Tutti fattibili, se li ho fatti io.


1. Lago – punta Licosa – Lago (17 km in piano 3h 40’). Il percorso si snoda lungo la spiaggia della zona Lago, il lungomare di Santa Maria e la spiaggia che unisce Santa Maria a S. Marco. Giunti lì si può provare a percorrere la scogliera fino al porto di San Marco, con la difficoltà di dover attraversare tratti in acqua o arrampicarsi su rocce franate (giusto il giorno prima c’era stata una frana). All’andata ho provato questo percorso (scivolando, tra l’altro…) per poi risalire lungo una scala nella roccia sul sentiero naturalistico “La Grotta” (che poi ho fatto al ritorno). Percorso il sentiero si arriva al porto di San Marco (c’è una fontana dove dissetarsi, una delle poche trovate…) e da lì, dopo pochi metri c’è una salita a sinistra (segnalata) che porta al sentiero per Licosa. Il percorso è bello se non fosse per motocicli e macchine che passano ed ha cartelli esplicativi lungo la strada. Alla fine del sentiero, a sinistra, si apre la strada che conduce ad Ogliastro lungo la pineta. La strada è però privata. In realtà a piedi e in bici si può fare, magari senza arrivare al cancello di ingresso di Ogliastro, entrando in qualcuno dei sentieri che vanno nella pineta per riposarsi. Il mio percorso però per il primo giorno si è concluso a punta Licosa. Da lì una breve sosta ed il rientro per la stessa strada (senza scogliera) al ritorno.


                             



2. Lago – Castellabate – Lago (12 km con un dislivello di 244 metri 3h). Arrivati alla fine del lungomare di Santa Maria, si sale per l’ultimo tratto di corso Materazzo per immettersi sulla statale 267 che, dopo qualche centinaio di metri, sale a sinistra per Castellabate. Lì, di fronte al parcheggio sulla destra, si apre il sentiero San Costabile (lungo la salita c’è un rubinetto d'acqua) che in circa 2 km di rocce, terra ed un attraversamento stradale, sale ai piedi del paese. Da lì ci si arrampica lungo le scale del bel paesino fino ad arrivare al Belvedere. Per tornare indietro, dal belvedere ho fatto due scalinate a scendere, ho percorso un po’ della strada provinciale Cilento e poi, di fronte alla chiesetta lungo la strada a destra, si sale una scalinata che ci riporta ai piedi del paese da cui riprendere il sentiero. Alla fine del sentiero si può scendere per un’altra scalinata e fare il percorso dalla spiaggia di Santa Maria senza riattraversare corso Materazzo.


                                               

3. Lago – monte Tresino - Trentova – Lago (17 km saliscendi con un dislivello di 240 metri circa 5h 30’). Il percorso più bello per i panorami che si aprono. Alla fine della spiaggia della zona Lago, si sale per una scalinata che conduce ad un parcheggio e, da lì, a sinistra inizia il nostro sentiero del monte Tresino. I paesaggi sono affascinanti, il percorso se pure in salita è facile e si apre sul mare. Lungo il percorso, sempre ben segnalato (percorsi CAI), si incontrano ruderi. Superato un cancello aperto ed una lunga salita ci si trova davanti un trivio. In realtà è possibile percorrere tutte le strade: quella a destra (continuata fino in fondo) conduce a San Pietro (vicino a c.da Cerrine). Quella a sinistra ad Agropoli (l’ho fatta in bici diversi anni fa e l'ho rifatto a piedi con mia moglie quest'anno: corrisponde al percorso 701 ed è agevole per la maggior parte, essendo tutto in piano e attraversando una zona ombrosa. Lungo il percorso si raggiunge l'antico villaggio, oggi abbandonato, di S. Giovanni, poi si supera una sbarra chiusa - c'è una apertura laterale - e si prosegue facendo attenzione ai segnali, incrociando il sentiero 702 e raggiungendo Trentova). Io ho preso quella centrale, un po’ più complicata ma che mi garantiva un percorso lineare. I percorsi CAI segnalati nella zona sono il 700, il 701 e il 702. Io ho fatto il 702 incrociando anche il 701. Ci si arrampica fino ad incrociare un percorso stretto (con i rami delle piante che bloccano in alcuni punti il passaggio) che scende fino a giungere alla baia di Trentova ad Agropoli. Lì è possibile fare un bagno prima di rimettersi in marcia e, in senso contrario, ritornare al monte Tresino. Per la strada del ritorno ho seguito la recinzione di una proprietà privata alla destra e quindi sono giunto in un punto più a ovest del percorso. Svoltando a destra ho ripreso la via per il ritorno. Niente acqua lungo il cammino. Per dissetarmi sono dovuto arrivare alla fontana in prossimità dell’antica chiesa di Sant’Antonio da Padova nella zona Lago.

                     


4. Lago – Semaforo 1 – Licosa – Lago (19 km 4h 10’). Il percorso riprende integralmente quello del primo giorno ma si ferma prima di arrivare a punta Licosa all’indicazione Semaforo. Di qui si sale per un sentiero prima di terra e rocce e poi per un sottobosco umidissimo. Alla fine del percorso si apre un bivio. A destra si va a Semaforo uno che conduce ad una antica torre di vedetta ormai rudere e poi, scendendo per una ripida discesa diruta e poi seguendo il sentiero che attraversa una pozza d’acqua, si arriva sulla strada che congiunge Licosa ad Ogliastro. Il ritorno verrò fatto andando a destra e da lì riprendendo la strada da punta Licosa a San Marco, Santa Maria, Lago.


   


5. Lago – Semaforo 2 – San Marco – Lago (19 km 4h 30’). Stessa strada del precedente percorso solo che si salirà a sinistra. Anche qui troveremo, a fine percorso, una torre di controllo. Continuando il percorso a sinistra si scenderà in una pineta alla fine della quale si incontrerò una strada asfaltata. Girando a sinistra si continuerà il cammino fino a giungere al porto di San Marco e da qui a Lago.

                 

        

6. Lago – Alano – San Pietro – Tresino – Lago (15 km 3h 50’). Il percorso si snoda lungo una strada asfaltata fino a San Pietro. La fontanina che ricordavo esserci quando andavo in bici c’è ancora (vicino alla chiesetta) ma non dà acqua. Di fronte al bivio per San Pietro c’è una madonnina che indica la strada (quella a sinistra e che corrisponde al sentiero 702 che incrocia anche il 701 salendo verso Tresino). Si continua lungo la strada asfaltata fino ad incontrare uno sterrato sulla sinistra all’altezza dell’hotel Tresino. Si percorre questo sterrato che ci riporterà sul percorso svolto il terzo giorno.







Camminare a piedi apre la mente e il cuore, riporta ricordi, odori. Anche la fatica è piacevole, senza noia. Ci si sente in pace con la natura e anche i paesi, dall’alto, sono più belli. Il piacere della vista sgombra la mente, lenisce le ferite dell’animo, placa il pianto.











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