Cara
Laura,
ognuno
ha le sue morti, piccole e grandi. Quella da cui provenivi ha segnato
un destino, il tuo, ha segnato il tuo furore di perpetuare memoria,
di gridare ad un mondo indifferente l’altezza di un ingegno e di
una vita.
Ma, Laura, voglio
dirti che per chi resta ogni morte è importante e segna, per sempre.
Anch’io provengo da una morte, te l’ho scritto, ed ora che non ci
sei ripenso ai tuoi scatti d’ira, le richieste e le fobie tutte in
nome di un’idea, e quella rabbia scolora nell’improvvisa dolcezza
di un istante… Come sempre dopo una morte.
* * *
Ho scritto queste poche righe dopo la morte di Laura Betti avvenuta il 31 luglio 2004. Con Laura avevo lavorato 10 anni prima, nel 1994 durante la preparazione e la realizzazione della manifestazione PIER PAOLO PASOLINI "...con le armi della poesia..." svolta a Napoli dal 15 ottobre al 20 novembre 1994.
Non era una donna facile, specialmente per la difesa e l'amore per Pasolini, per il quale lottava giorno e notte dalla sua morte. Durante quei giorni morì la madre di un mio caro amico, ed io le dissi che sarei andato a trovarlo. Mi aggredì, dicendo che dovevo restare. Me ne andai sbattendo la porta. In seguito le scrissi e lei, da grande donna qual era, mi rispose con affetto. La distanza delle proprie posizioni restava, ma ci univa anche il rispetto dei nostri valori.
Nessun commento:
Posta un commento