martedì 27 ottobre 2015
Che tu sia per me
Ma c'era? C'era quella festa
di sorrisi, lo sguardo di mio padre
severo, accennava ad un "no".
(Che tu sia per me la frusta,
il graffio di sangue sulla pelle,
la ferita, il taglio, il dolore.
No, non sollievo, ma ansia,
ansia del corpo pronto al salto,
ansia del cuore innamorato).
C'era nell'aria l'odore di cose
nuove, buone, la salsa sul fuoco,
un dolce in forno, oppure quello
della pelle sull'erba bagnata,
schiena salata abbandonata al sole,
come pioggia che non si asciuga,
come lacrime, ma tu non c'eri.
(Sì, che tu sia per me il coltello,
il tormento senza pace
nella gioia sfrenata...).
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