Allargare lo sguardo
allarga anche il cuore?
Avvizzisce il cuore con l'età,
si restringe a scadenze, impegni, attività.
Non vedi oltre il luccichio
delle strade, dei negozi
tutti uguali ad ogni latitudine del mondo
(le scarpe, i cibi, i vestiti - tutto lo stesso).
Non senti più l'odore che porta il vento
dai campi, il calore del sole
al mattino sulla pelle, il fresco
dell'acqua salmastra negli occhi
(ma il vento scompiglia i capelli,
il sole non porta che caldo,
il sale non è che fastidio).
Non vedi più agli angoli lungo la strada
i vinti, chi non ce l'ha fatta nella corsa
al progresso (avanti, sempre avanti,
fino al sol dell'avvenire...), le loro
buste sporche, i giacigli
rimediati col cartone (assale
un senso di nausea, di schifo).
Ascolta ancora:
il suono del filo d'erba.
Il silenzio di tuo figlio.
Il pianto di tua moglie.
Ascolta, ancora,
non chiudere gli occhi al sole,
non schermarli dietro occhiali
scuri (è nero intorno, come il cuore).
Ripeti ossessivo le parole, i nomi,
i volti, gli oggetti, quei residui
cari che ti fondano. Lo sai,
non scrivere più restringe la voce,
chiudere gli occhi è chiudere
il cuore. Guarda, ascolta, scrivi.

Nessun commento:
Posta un commento