17/06/2020
Tappe. Attraversiamo luoghi di cui non ci rendiamo ben conto per arrivare alle tappe della nostra gara. Gli esami in fondo sono questo, tappe della nostra crescita, del nostro stare al mondo fatto di incontri, errori, felicità, lacrime, rabbia... Eppure, anche se ricorderemo vividamente, a volte come un incubo che ci sveglia nelle notti dei nostri trent'anni, dopo che sono passati decenni da quel momento così insignificante nella somma dei giorni della nostra vita, è nelle tappe di avvicinamento che io vedo il senso dei fogli del calendario. Non quelli segnati in rosso, quelli con le scadenze, il compleanno, la rata da pagare, l'esame, ma tutti quelli vuoti in cui sembra quasi che non abbiamo vissuto ed invece è cambiato il mondo. I giorni "prima di", quelli della disperazione perché domani ho l'esame, il colloquio di lavoro, l'incontro con, il primo giorno di scuola. Il giorno in cui abbiamo pianto pensando a domani, col peso del non-detto, del non-fatto, dell'incompiuto. Quelli in cui ripensiamo al viaggio, quando siamo sulla frontiera del nostro arrivo e ci volgiamo indietro. Perché domani, oggi, non ci volteremo più, saremo arrivati e ci guarderemo avanti.
20/06/2020
Equilibrio fragile.
Basta un alito di vento e cado giù.
L'instabile precarietà della mia vita
che non ha trovato terreno solido.
Frano. Lentamente.
06/07/2020
Il declino dell'età, quando tutto non funziona nel tuo corpo: i muscoli, la pelle, il sesso... Ombre alla vista, nelle orecchie il rombo di un sordo dolore.
Degrado. Io degrado. E deperisco. Dentro.

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