lunedì 15 febbraio 2021

E in disequilibrio scivolo incerto

 


Hai attraversato questo tempo, Luca, pensando che il dolore avesse un termine, che ci fosse un punto da cui ripartire, un momento in cui non la gioia, no, ma la tranquillità sarebbe arrivata, e quel nodo, quel sordo brontolio dell'animo, lo squarcio, si sarebbe ricomposto, finalmente.

Non è così, Luca, non è mai così. Altri dolori (possibile più forti di una morte?), la mancanza di respiro, le lacrime affacciate negli occhi e ricacciate indietro, si fanno strada ad aprire ferite mai sanate, a ricordare il tuo di "vizio assurdo".

Quel ragazzo, caro Luca, in lacrime sul terrazzo ad osservare il morire del sole nel mare, a pensare ad un dolore, ad un incontro impossibile, ad una vita da vivere, è quello che ora, con la vita vissuta, piange nell'alba fredda, chiedendo perché, incapace di risposte.

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